Il workshop mira alla realizzazione di ritratti di ragazze adolescenti, invitate a presentare all’obiettivo fotografico (e a se stesse) la donna che vorrebbero diventare.
Il servizio fotografico è realizzato al termine di un percorso di riflessione sul senso e sulle forme di uno sguardo rispettoso: cosa significa guardare/guardarsi/essere guardati con rispetto? Che rapporto hanno le partecipanti con la fotografia, il selfie e con i social media? Che influenza ha l’approvazione dei propri pari e della famiglia sulle scelte di ciascuna in merito ad abbigliamento, comportamenti, frequentazioni?
Le ragazze saranno accompagnate nell’analisi di ritratti e autoritratti storici e contemporanei e del lavoro sul corpo che spesso li precede, offrendo strumenti per riconoscere nella fotografia un importante agente di trasformazione e uno strumento di emancipazione.
Le partecipanti saranno invitate a immaginare e discutere le caratteristiche del proprio ritratto, affinché risulti aderente al sentire, alle attitudini e abilità di ciascuna, nella considerazione delle paure, delle contraddizioni che sentono di affrontare e dell’influenza delle aspettative altrui. La dimensione pubblica con la quale il progetto termina – una mostra o una presentazione – influisce sull’intero percorso e rende la sfida ancora più impegnativa: le ragazze dovranno assumere la responsabilità della diffusione della propria immagine, che resta questione delicata soprattutto per le giovani di seconda generazione, spesso sospese fra paradigmi culturali diversi e non sempre conciliabili.